22 febbraio 2011

Vacanze al lago (sesta parte)...



L’appartamento è di Valentina e quindi niente problemi per “caffèlatte” speriamo però che non abbai, anche perché abbiamo dei confinanti e non sappiamo se amano gli animali, speriamo fili tutto liscio.
Quando ormai sembrava tutto calmo, ho sentito un’imprecazione provenire dall’auto di Marco, era proprio Marco, che guaio, “caffèlatte” aveva fatto pipì sul fuoristrada  proprio mentre parcheggiava e nessuno più ci pensava e Fede era già scesa in attesa che Marco parcheggiasse pensando che il cane ancora dormisse, invece…
Adesso Fede ha il suo bel da fare per rimediare all’incidente di “caffèlatte”.
L’ ho vista disperata e così ho deciso di andare ad aiutarla. Ci siamo munite di guanti, spugne e sapone, abbiamo lavato, tamponato, insaponato, sciacquato, varie volte, finché non si sentiva più l’odore di pipì, però ci siamo anche divertite, mentre gli altri scaricavano valige, valigine, valigette e un sacco di altri oggetti e cassette piene di ogni ben di Dio da papparci, (verdura fresca e frutta, sughi, insaccati, primi piatti preparati dalle mamme e anche polpettoni etc.) insomma di certo non morivamo di fame! Il lavaggio del sedile è diventato nel giro di poco tempo motivo di gran divertimento, tra gli schizzi iniziali siamo arrivate a fare “gavettoni”, ad un certo punto anche tutti gli altri si sono aggregati, dalla catinella che inizialmente avevamo utilizzato Fede ed io, buttandoci acqua con le mani, sono passati, ai secchi direttamente versati addosso, e dulcis in fundo, direttamente il tubo dell’acqua, alla fine eravamo completamente fradici, nel giardino sembrava fosse passato un uragano…
Ci siamo guardati in giro e visto il caos, ci siamo rimboccati le maniche (si fa per dire, avendo le maniche corte, alcuni neanche quelle) e in quattro e quattr’otto abbiamo messo tutto in ordine, per l’allagamento niente paura, bisognava che qualcuno annaffiasse…
Stanchi sia dal viaggio, e che viaggio, sia dalla guerra ai gavettoni, avvertiamo un certo languorino, ormai erano le quattro, davanti casa avevano scaricato le cassette con la frutta e la verdura e così ci siamo rimpinzati, dopo di ché, Valentina, ci ha portati nell’appartamento, in maniera che potessimo prendere possesso ognuno dalla propria camera.
Le camere erano situate lungo il corridoio, ad ogni camera era stato assegnato il nome di una stagione.
In fondo al corridoio c’era un bagno, sulla porta c’era un cartellino con scritto “oasi” l’altro era a piano terra e si chiamava “miraggio”.
Salendo le scale si arriva alla mansarda, alla tua destra due porte una denominata “sala pittura” e l’altra “biblioteca” sulla sinistra due porte che portano alla camera di Valentina, una però è chiusa.
Nella mansarda c’era un’altra camera, matrimoniale, riservata alla padrona cioè, Valentina e naturalmente Davide, denominata “luna di miele”, all’interno della camera c’era anche un piccolo bagno personale, denominato “sogno” praticamente personale perché all’interno della camera ma all’occorrenza Vale aveva detto che lo si poteva usare. Fortuna in dodici con due bagni!!
Io, Fede e Sabrina abbiamo preso la camera denominata “primavera”.
Quella più  vicina al bagno chiamata “autunno” Sonia e Luca.
Di fronte a loro Giorgio e Caty in quella con il nome “inverno”.
Di fronte alla mia, denominata “estate” Marco, Stefano e Paolo.
Nel bagno “oasi” oltre alla doccia c’è anche la vasca con idromassaggio, nell’altra solo la doccia e naturalmente il resto dei sanitari come anche in “oasi”.
Tra una cosa e l’altra abbiamo fatto le nove; stanchi e sporchi, molto democraticamente noi ragazze con il consenso di Valentina abbiamo deciso che le prime a farsi la doccia eravamo noi.
Tre alla volta in mezz’ora eravamo tutte belle, lavate e profumate, pronte a ripartire... pronte ad andare a letto.

continua...  alla prossima puntata!!


Scritto da: Marzia


5 commenti:

  1. Mi hai fatto tornare indietro nel tempo. Quando ero bambina, il mio primo cane si chiamava caffellatte, non per il colore, ma perché ne era goloso.Lo portavamo alla spiaggia nascosto dentro una borsa perché sui bus affollatissimi non era permesso portare animali. Grazie Marzia, hai toccato una corda sensibile in me, erano anni che non pensavo più a lui. Baci baci da Rosaria

    RispondiElimina
  2. Povero Caffèlatte...a lui scappava, e che ne sapeva di non dover sporcare dentro l'auto ?!?
    (Ih ih ih...sapessi quante volte è toccato a me rimediare agli "incidenti di percorso" dei miei pelosini...)

    Smàkkete*

    Maddy

    RispondiElimina
  3. ♥Rosaria, spero che sia un bel ricordo, non voglio far riemergere brutti ricordi, però è bello leggere che entrate in questo ricordo, grazie.
    ♥Maddy dolce, che bello leggerti nel mio blogghino, smak!!

    RispondiElimina
  4. Marzia sei bravissima!!!..non parliamo del mio Brioche!!!^^
    baciotti
    Denny*

    RispondiElimina
  5. a proposito di "incidenti" una di quelle volte ce io e i miei fratellini abbiamo portato Caffellatte in spiaggia di nascosto nel tempo che abbiamo impiegato a spogliarci e mettere giù l'asciugamano, abbiamo sentito uno strillo dalla vicina di spiaggia. Caffellatte aveva fatto i suoi bisogni proprio al centro del suo asciugamano. Potete immaginare che imbarazzo. Mentre i miei fratelli lo sgridavano (e ridacchiavano) io ho lavato alla bellemeglio il telo in acqua. La signora stizzita se n'è andata. Che ridere quella volta!

    RispondiElimina

L'arte non imita, interpreta.
Carlo Dossi