25 ottobre 2010

Favola dell'uccellino in gabbia...


La gabbia d’oro…

Un uccellino trovato ferito durante una passeggiata in un bosco, trovò dimora in una gabbietta nella stanza di una bambina.
Ogni giorno la bambina con l’aiuto della mamma, curava le ferite del passerotto, e poi lo rimetteva nella gabbietta, tutta ripulita, con acqua fresca e mangime.
I giorni passavano, e la bambine era felice di vedere che il passerotto si stava riprendendo, ma il passerotto pensava, al tempo stesso, quando volava felice per i boschi, a guardare le nuvole e correre al riparo quando iniziava la pioggia, il tramonto del sole appoggiato su di un ramo o il sorgere, appoggiato su di un davanzale pieno di bricioline!
Passarono mesi, e la bambina continuava a vedere miglioramenti, ed ogni giorno lo curava, puliva la gabbietta, acqua fresca e cibo sempre pronto, e poi metteva la gabbietta sul davanzale con la finestra aperta per farlo sentire nel suo ambiente, per quanto le era possibile.
Erano ormai passati vari mesi, e il passerotto era guarito, ma la bambina si era affezionata, invece il passerotto da parte sua non vedeva l’ora di tornare in libertà.
Ogni giorno la mamma diceva alla bambina che era ora di rimettere l’uccellino in libertà, ed ogni giorno la bambina, rispondeva; domani!!!
Una bella mattina di sole, la mamma chiamò la bambina, le fece un discorsetto, le disse che i passerotti sono animali del cielo, sono animali liberi, e che tenerli nella gabbietta, rischiava di trovarlo morto, la bambina con le lacrime agli occhi, prese la gabbietta la mise sul davanzale, aprì la porticina della gabbietta e…
Il passerotto guardava quei lacrimoni scendere dal viso della bambina, e così si accorse che quella bambina era stata una “mamma” per lui, lo aveva accudito, curato, dato da mangiare, ed ora che poteva essere di nuovo libero, non sapeva cosa fare…
Certo erano stati mesi difficili, ma era stato molto bene, non si doveva preoccupare né di cibo, nè di acqua, di dove trovare un riparo dalla pioggia e dai rapaci che piombavano frequentemente su di lui, e quante volte era riuscito a scappare, ma quella era la sua natura!
La bimba lo guardò e a malincuore, capì!! Lo prese nelle sue mani, gli diede un grosso bacio sulla testolina e con le mani giunte ma aperte gli fece capire che poteva andare, e che lei sarebbe stata felice.
Così il passerotto fece, spiccò il volo, girandosi una volta sola guardando la sua gabbietta d’oro, e volando verso il sole che tramontava cinguettò per ringraziare la bambina, e piano piano il passerotto non si vide più, era tornato a vivere!!

Fine


Creazione - foto - racconto: Marzia


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6 commenti:

  1. Oggi la connessione internet fa le bizze, quindi non so se ti è arrivato il mio commento!
    Ti volevo ringraziare per questa favola vera, che mi tocca da vicino e mi ha fatta commuovere :-*
    Nel 1990-92 mi sono presa cura di Ciccio, un passerotto. Lui era libero in casa, tornava a dormire nella gabbietta solo di notte. Per vari motivi non abbiamo mai avuto la possibilità di rimetterlo in libertà, finché un giorno non è stato punto in casa da una vespae purtroppo ci ha lasciati :-(
    Da allora, quando possibile, cerco di interferire il meno possibile con la natura degli animali che accudisco e appena posso li rimetto in libertà...
    Bello questo racconto, grazie ancora :-)

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  2. Belle le favole, le adoro,anche ora ne leggo volentieri, mi rilasssano (a dire il vero il mio crittore preferito è Nicoletta Costa, una scrittrice per bambini) al mia storia se ti è piaciuta è una poesia di Prevert il mio poeta preferito e ultimamente un pò bisfrattato e quindi ben venga la divulgazione le sue poesie devono diventare patrimonio di tutti e non dimenticate anche solo on-line ne troverai tantissime, questa era solo una parte l'ho un po accorciata.Buon lavoro e continua così i tuoi lavori sono sempre splendidi a prartire da questo stupendo spaventapasseri che ti apre il blog.Baci.glo

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  3. che bella favola,sai una volta con i miei due bambini,ora ragazzi,trovammo un passerottino che non sapeva ancora volare,lo abbiamo accudito x alcuni giorni andando a caccia di insetti al posto suo e poi quando si è sentito pronto ha spiccato il volo ma per alcuni giorni è tornato sul davanzale della finestra a farci un saluto,dolcissimo ,una bella esperienza che mi è tornata in mente leggendo la poesia .ciao un bacione ele

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  4. Marzia mi hai fatto venire i brividi... bellissima e bravissima...!!!
    Complimenti anche per gli altri lavori che ho visto... purtroppo per mancanza di tempo non sempre riesco a lasciarti un commento... comunque ammiro sempre i tuoi lavori ... e sarebbe un vero onore poterne fare uno ...!!!

    un bacione grande grande Paola

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  5. ops ...scusa ...il commento di prima era mio...sono entrata con una mail diversa...!!!
    Baci Paola

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L'arte non imita, interpreta.
Carlo Dossi